Nota della Redazione sul caso Giulio Regeni

In occasione dell’apertura delle pubblicazioni dell’annata XLVII, la Redazione di Ricerche Storiche, associandosi alle proteste di molti ricercatori e istituti di ricerca, esprime il proprio sdegno per il barbaro assassinio di Giulio Regeni. Le modalità della sua uccisione, oltre a colpire la nostra coscienza di esseri umani e di cittadini, ci interrogano nella nostra qualità di storici e impongono una riflessione sulla libertà e l’etica della ricerca. Giulio Regeni era un giovane ricercatore impegnato in un paese che sta vivendo una transizione difficile ma di fondamentale interesse per la nostra società e per la storia del nostro presente, e che quindi richiede di essere analizzata e studiata a fondo, anche lavorando come faceva Giulio, con il metodo della ricerca partecipata, secondo gli standard propri delle scienze sociali. È stato ucciso in modo barbaro e inumano, plausibilmente con il coinvolgimento diretto o indiretto di organismi dello stato egiziano, per finalità su cui è necessario che le nostre autorità e noi stessi chiediamo il massimo di verità. All’accertamento penale e giudiziario, deve tuttavia affiancarsi una più ampia indagine volta alla comprensione delle responsabilità che noi, ovvero l’Unione Europea e i paesi occidentali, abbiamo avuto nella genesi della difficile e per certi aspetti drammatica situazione attuale dei paesi del medio oriente e del Nord Africa, e alla elaborazione di proposte positive per favorire anche in quelle sedi la libertà di ricerca e di espressione. Di fronte ad una discussione pubblica che talvolta sembra imputare allo stesso Giulio di aver assunto direttamente un rischio molto alto, vogliamo sottolineare che Regeni, che si muoveva nel quadro di metodologie e di programmi di ricerca internazionali accreditati, proprio per questa sua determinazione appare come una figura esemplare di ricercatore, che merita tutta la solidarietà, partecipazione e ammirazione nostra come studiosi assai meno coinvolti in situazioni di rischio, ma interessati e impegnati in questo settore di studi.

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